Wall Street e Piazza Affari: Analisi di chiusura del 13 Giugno 2025

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Wall Street: crolla per Tensioni Geopolitiche e Dazi, 13 Giugno 2025, in territorio negativo, con il Dow Jones in calo di oltre l’1%.

In calo anche S&P 500 e il Nasdaq che hanno seguito il trend ribassista.

Un attacco di Israele all’Iran ha fatto salire i prezzi del gas del 5%, innescando vendite diffuse, particolarmente nei settori tecnologici e automobilistici.

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L’S&P 500 si è attestato a circa 6.000 punti, scivolando di circa il 2% dal massimo storico di 6.144,15 punti raggiunto a febbraio.

  • Titoli in Evidenza: Chime, al suo debutto sul Nasdaq, ha registrato un’impressionante performance con un +37%, trainato dall’entusiasmo per le fintech. Al contrario, Boeing ha subito un ulteriore calo del 5% dopo l’incidente aereo in India, che continua a pesare sulla fiducia degli investitori. Tesla ha mostrato volatilità, oscillando tra guadagni e perdite, influenzata dalle incertezze sui dazi e dalle dinamiche tra Elon Musk e il presidente Trump. Oracle, dopo il rally del 12 giugno (+13,3%) grazie a risultati trimestrali stellari, ha consolidato i guadagni ma senza slancio significativo.
  • Fattori Chiave: L’attacco in Medio Oriente ha alimentato timori di instabilità, spingendo gli investitori verso asset rifugio come il dollaro, che ha recuperato terreno (+1,3% contro l’euro). Le minacce di Trump di imporre dazi unilaterali entro il 9 luglio hanno aggiunto pressione, nonostante l’accordo quadro USA-Cina raggiunto a Londra. L’inflazione USA di maggio, in linea con le attese, non è riuscita a calmare i mercati, con il focus ora sulla riunione della Federal Reserve del 17-18 giugno, dove un taglio dei tassi a settembre ha una probabilità del 62% (dati LSEG).

La reazione del mercato odierna riflette un mix di timori geopolitici e incertezze commerciali. L’attacco di Israele all’Iran ha riacceso i riflettori sui rischi di escalation in Medio Oriente, con il gas in rialzo del 5% che potrebbe tradursi in pressioni inflazionistiche a medio termine. Questo scenario ha penalizzato settori sensibili come l’automotive (General Motors in calo) e il lusso, esposti al commercio internazionale. Tuttavia, l’ottimismo per il settore tecnologico rimane, con analisti come Dan Ives di Wedbush che vedono “nuovi massimi” per il 2025, grazie alla distensione sulle catene di approvvigionamento cinesi.

Piazza Affari: Ftse Mib in Picchiata

Piazza Affari ha vissuto una giornata difficile, con il Ftse Mib che ha chiuso a -1,38% a 39.397 punti, dopo un’apertura in calo dell’1,6%. Le vendite hanno colpito quasi tutti i big del listino, con l’eccezione dei titoli legati al settore oil, che hanno resistito grazie al rialzo dei prezzi del greggio.

  • Titoli in Evidenza: Eni ha chiuso in positivo (+1,2%), beneficiando dell’aumento del petrolio (WTI +2,1%, Brent +1,9%). Leonardo ha mostrato resilienza, sostenuta dalla domanda nel settore difesa, mentre il lusso (Moncler, Brunello Cucinelli) e le banche (Unicredit, Mps) hanno subito forti ribassi. Azimut, dopo il +2,5% di ieri grazie alla raccolta record di maggio, ha limitato le perdite, confermando la solidità del settore del risparmio gestito. Banca Popolare di Sondrio è stata sotto pressione per l’opposizione all’ops di Bper, mentre Technoprobe ha continuato a soffrire (-5,8% ieri) dopo la vendita di azioni da parte di T-Plus.
  • Fattori Chiave: Le tensioni geopolitiche, unite alle minacce di Trump di imporre dazi entro due settimane, hanno penalizzato i settori esposti al commercio internazionale, come il lusso e l’automotive (Stellantis, Ferrari). Lo spread Btp-Bund si è mantenuto stabile a 94 punti, ma il sentiment rimane fragile in attesa di sviluppi sui negoziati commerciali e sull’assemblea di Pirelli, che ha attirato l’attenzione degli investitori.

Analisi Approfondita

Il crollo odierno del Ftse Mib riflette la vulnerabilità di Piazza Affari alle dinamiche globali. Il settore del lusso, cruciale per l’Italia, è stato penalizzato dalla combinazione di dazi e timori di una frenata dei consumi in Asia, dove la Cina rappresenta un mercato chiave. Tuttavia, le mid cap italiane, con valutazioni scontate del 42% secondo MilanoFinanza, offrono opportunità per il 2025, specialmente con la discesa dei tassi di interesse. Il settore oil e difesa, rappresentato da Eni e Leonardo, si conferma un’ancora di stabilità in un contesto volatile. Gli analisti consigliano di monitorare il risiko bancario, con Unicredit e Mediobanca al centro delle dinamiche di consolidamento.

Wall Street

  • Contesto di Oggi: Il crollo odierno è stato guidato da timori geopolitici e incertezze sui dazi. Tuttavia, il settore tecnologico (Oracle, Chime) rimane un punto di forza, con prospettive di crescita per il 2025.
  • Strategie di Investimento: Puntare su titoli tecnologici con fondamentali solidi e azioni difensive per mitigare i rischi. Monitorare la riunione della Fed e i negoziati USA-Cina per indicazioni sui tassi e i dazi.
  • Rischi: Escalation in Medio Oriente e nuove tariffe potrebbero amplificare la volatilità. L’aumento del gas potrebbe spingere l’inflazione, complicando le decisioni della Fed.

Piazza Affari

  • Contesto di Oggi: Il Ftse Mib ha subito un duro colpo, ma settori come oil e difesa mostrano resilienza. Le mid cap rimangono attraenti per il lungo termine.
  • Strategie di Investimento: Focalizzarsi su titoli come Eni, Leonardo e Azimut per stabilità, e su mid cap per opportunità di crescita. Evitare esposizioni eccessive al lusso e all’automotive fino a chiarimenti sui dazi.
  • Rischi: Tensioni geopolitiche, dazi USA e rallentamento della domanda asiatica potrebbero pesare sul mercato.

Approfondimenti: Perché i Mercati Sono Così Volatili?

La volatilità odierna è il risultato di tre fattori principali:

  1. Geopolitica: L’attacco di Israele all’Iran ha riacceso i timori di instabilità, spingendo gli investitori verso asset rifugio come il dollaro e penalizzando i settori ciclici.
  2. Dazi USA-Cina: Nonostante l’accordo quadro di Londra, le minacce di Trump di imporre tariffe entro il 9 luglio mantengono alta l’incertezza, specialmente per settori come l’automotive e il lusso.
  3. Politica Monetaria: L’inflazione USA in linea con le attese offre speranze per un taglio dei tassi, ma la Fed potrebbe adottare un approccio prudente in un contesto di rialzo dei prezzi energetici.

Per gli investitori, questo scenario richiede un approccio bilanciato: combinare titoli growth (tecnologia) con investimenti difensivi (oil, difesa) per navigare la tempesta. Inoltre, le mid cap italiane, sottovalutate e supportate dalla discesa dei tassi, potrebbero rappresentare un’opportunità per il 2025, come sottolineato da analisti di MilanoFinanza.

Il 13 giugno 2025 ha messo in evidenza la fragilità dei mercati globali, con Wall Street e Piazza Affari in forte calo per tensioni geopolitiche e incertezze sui dazi. A Wall Street, Chime ha brillato al debutto, ma Boeing e i titoli auto hanno sofferto. A Piazza Affari, Eni e Leonardo hanno resistito, mentre il lusso e le banche sono crollate. Gli investitori dovrebbero monitorare i negoziati USA-Cina, la riunione della Fed e gli sviluppi in Medio Oriente, adottando strategie che bilancino crescita e stabilità in un contesto di elevata volatilità.

Fonti:

  • MilanoFinanza
  • Il Sole 24 Ore
  • Quotidiano.net
  • Post su X

Disclaimer: Questo articolo è a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria. Consulta un professionista prima di investire.

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