Il numero uno della #bancacentrale americana scelto da #trump il 5 febbraio scorso, giorno che coincide con il grande #shortselling, diventato di lì a poche ore un vero e proprio #panicselling a causa del forte rialzo del #vix.
L’indice della #volatilità meglio conosciuto come indice della paura #vix è volato verso l’alto e dai 12/13 $ di quotazione è passato a quasi 51 $, in solo 2 giorni, battendo ogni record precedente, addirittura sia il grande #panicselling dei mutui #subprime del 2008 e anche il panicselling dell’11 settembre 2001.
Il presidente #jeromepowell dovrà cavarsela con l’eredità, ricca direi, dell’egregio lavoro della precedente “presidentessa” #yellen, che è riuscita a creare inflazione, svalutazione del dollaro accompagnando una graduale ripresa al rialzo dei tassi.
il primo rialzo dei tassi avvenuto a cavallo tra il 2015 ed il 2016 ha provocato un mini panic selling durato quasi tutto gennaio e febbraio 2016, ma lo stesso ribasso ha altresì accompagnato il storico per gli indici azionari made in usa.
Da un primo colloquio conoscitivo si è inteso che la politica del rialzo dei tassi di #jeromepowell sarà accomodante e graduale e speriamo si a così, proprio per far si che altre impennate di volatilità non portino gli indici alla deriva di un ulteriore panicselling, visto il gran recupero delle resistenze a 2780 da parte dello stesso s&p500.
Nel frattempo in europa #draghi si lascia sfuggire alcune indiscrezioni, quantitativeeasing sino a chè l’inflazione non rispoda adeguatamente alle sollecitazioni dello stesso quantitativeeasing. Per quanto concerne il quadro tecnico, il superamento della resistenza dell’s&p500 ai livelli di2770/2780 punti è sicuramente un segno di gran forza e voglia di ritornare a salire, ma l’inversione di tendenza è scongiurata solo dopo aver superato le resistenze a 2800 punti ovvero il massimo “dei massimi”.
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