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Mercati Finanziari settimana del 7 Gennaio #2019 #macro #sp500 #wallstreet

Cosa aspettarsi dai Mercati Finanziari settimana del 7 Gennaio 2019 #macro #sp500 #wallstreet

Indice dei contenuti

Ora Val. Impatto Evento Prec.
Lunedì 7 Gennaio 2019
16:00  USD Indice ISM non manifatturiero (Dic) 60,7
Martedì 8 Gennaio 2019
16:00  USD Nuovi Lavori JOLTs (Nov) 7,079M
Mercoledì 9 Gennaio 2019
16:30  GBP Discorso del Governatore BoE Carney  
16:30  USD Scorte di petrolio greggio 0,007M
20:00  USD Verbali di riunione del FOMC
Giovedì 10 Gennaio 2019
13:30  EUR La BCE pubblica le minute del meeting inerente le decisioni di politica monetaria
da fissare  USD Vendite di nuove abitazioni 544K
18:00  USD Discorso del Presidente della Fed Powell  
Venerdì 11 Gennaio 2019
01:30  AUD Vendite al dettaglio (Mensile) (Nov) 0,3%
10:30  GBP PIL (Mensile) 0,1%
10:30  GBP Produzione manifatturiera (Mensile) (Nov) -0,9%
10:30  GBP PIL mensile – variazione su base trimestrale 0,4%
14:30  USD Indice principali prezzi al consumo (Mensile) (Dic) 0,2%

Per i mercati finanziari mondiali avvio del 2019 con un piccolo rimbalzo … un rimbalzo tecnico timido molto timido sin troppo timido…

Siamo solo a 7 giorni da inizio anno e la #volatilità è ancora l’attrice principale dei mercati finanziari mondiali, dopo le prime giornate di contrattazione in flessione al ribasso ed in particolar modo il giorno 2 e 3 gennaio, con coraggio il 4 gennaio giorno pre epifania #wallstreet recupera decisamente terreno e chiude in territorio positivo la prima settimana di trading del 2019, con un pattern #trading che ingloba le giornate precedenti.

La caratteristica principale che ha contraddistinto #wallstreet durante tutto il 2018, e che ha contraddistinto in particolar modo l’indice #sp500, l’indice azionario per eccellenza, è stato proprio il suo “amaro” navigar tra i mari burrascosi della #volatilità.

Di seguito il grafico dell’indice #vix della #volatilità implicita dei prezzi delle “option”, derivate dai titoli azionari quotati  all’#sp500.

 L’intensità delle onde della #volatilità, sin da subito hanno smosso i mari calmi del coccolato rialzo dell’#sp500, a fine gennaio 2018 a quota 2877 punti indice, con un guadagno da inizio anno dell’8,27% l’#sp500 aggiornava i suoi massimi storici per poi crollare al ribasso in solo 7 sedute di contrattazione e bruciando la performance positiva di inizio 2018 e portandosi a -12% dai massimi delle sedute di gennaio 2018.

Coraggioso però dai minimi di febbraio, il buon #sp500 ha ripreso la sua corsa al rialzo aggiornando con una #beartrap da manuale i massimi che sono stati segnati a settembre, a 2940 punti circa, ovvero +16% dai minimi di 2530 punti indice circa di febbraio 2018, proprio dai massimi di settembre di rialzi non se ne son visti più, così da 2940 punti indice circa, l’#sp500 è sceso sin sotto i minimi di febbraio 2018 fino a segnare un aggiornamento di nuovi minimi a 2315 punti indice circa con una chiusura di fine 2018 a -6,59%.

Per farla molto breve ed in gergo tecnico l’#sp500 è in trend ribassista, e precisamente dalla violazione del supporto di 2650 punti indice.

Attualmente cavalca una tendenza “orso” molto accentuata e tale tendenza rimarrà immutata sino a quando i livelli resistenziali di 2600 – 2800 – 2950 punti indice non verranno violati al rialzo.

Al contrario se i punti indice #sp500 continueranno a muoversi in direzione ribassista, a peggiorare la situazione sarà un ulteriore aggiornamento dei minimi i cui livelli si supporto sono 2300 – 2150 – 1890 punti indice.

I due ultimi supporti a 2150 e 1890 punti indice, spaventosi solo a nominarli, saranno i “pivot” principali nonché “pivot” di target “fondamentale” ovvero il vero valore indice.

Proprio quest’ultima zona di livelli di supporto tra cui 2150/1890 punti indice #sp500 ben rappresentano la complicata situazione che attanaglia gli #usa, è strano ma in breve tempo il clima economico #usa è davvero cambiato e solo un colpo di coda  potrà far risplendere il cielo sereno su #wallstreet.

Le performance negative dei titoli quotati a #wallstreet ben dimostrano tale ipotesi, quelli che prima erano i titoli più gettonati ora sono quelli che a subire i forti cali di #wallstreet si espandono di #volatilità ed amplificano le perdite.

Tra i titoli più gettonati ci sono #facebook, che ha dovuto far fronte alle accuse confermate dallo stesso #zuckeberg al senato #usa  relative la manipolazione ed i trattamento dei dati sensibili, sempre nel settore tecnologie e telefonia brutto colpo di arresto anche per #apple, che nel 2° semestre 2018 ha chiuso in negativo le vendite di #iphone in #china, per i media #netflix che ha subito la concorrenza di aziende leader nella pubblicità che hanno saputo tener testa alla nascente #webtv tra cui #google con al sua #youtube e #amazon con prime tra i principali concorrenti.

Nel frattempo sempre in #usa, l’inflazione è in crescita ed oramai cresce costante da un paio di anni, tale situazione non poteva passare inosservata per #powel che da presidente della #federalreservebank cura gli interessi della politica monetaria, come da programma a dicembre ha aggiornato al rialzo i tassi #fedfunds senza dare ascolto al monito del presidente #trump.

Per quanto possa sembrare assurda questa ipotesi, nella realtà trova riscontro, #trump  è dalla parte del popolo e dell’economia #usa, ed il suo desiderare di non aumentare i tassi di interessi ha in sé alcuni semplici perché, la voglia di mantenere calmierati i tassi per #trump si traduce così:

– Aumento dei costi per mutui, leasingfinanziamenti alle aziende

– Aumento dei costi per i finanziamenti, mutui etc per i privati,

– Conseguente svalutazione del #dollaro nel lungo periodo

– Diminuzione di investimenti stranieri in #usa a causa del dollaro forte sul mercato dei cambi.

Ma per #trump le noie non si fermano e così ci si mette di mezzo anche la sottile maggioranza governativa che usa la leva della promessa elettorale “trumpista” del muro messicano che serve a bloccare l’immigrazione, così a mali estremi ed a muso duro #trump usa la forza dello #shutdown chiudendo e bloccando l’economia delle strutture federali….

continua nel 2019

Buon #trading

@santeptrader

 

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About the author

Benvenuto da Sante Pellegrino, ho studiato Sociologia, ho conseguito un Master in BANKING & FINANCIAL MARKET Bond Trader, Market Maker e Managing Partner per Istituzioni Finanziarie dal 1998. Specialist in Direct Market Access, Mifid II ed ESMA, ho lavorato come PMO per Electronic Brokerage e High Frequency Firm. La mia competenza si estende anche alla programmazione di piattaforme come Tradestation, Multicharts, Bloomberg, Choerence By List e ORC By Itiviti. Nel 2003, ho creato la prima Trading Room Italiana autorizzata da BankIt & Consob con INTESATRADE (Banca Intesa). Ho formato oltre 2500 Trader, oltre 300 Consulenti Finanziari e oltre 150 Gestori e Trader Professional. Collaboro con WeBank, contribuendo allo sviluppo della piattaforma di trading T3. Speaker per Borsa Italiana, CME, Eurex, BCE, ed eventi ITF, TolExpò, CFNCNBC, LeFontiTV e Banche. Autore di SantePTrader.com, Founder di WorkatWallStreet.it. Esplora con me i mercati di Borsa da Piazza Affari a Wall Street!

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