Il Premier Giuseppe Conte è ancora a caccia di sostenitori per ri-conquistare la fiducia del Senato. A sostenere Giuseppe Conte per il proseguire dell’azione di Governo, ci prova anche Zingaretti che si appella ai Librali, Europeisti, Democratici . . . ma sarà vero o è solo scena politica da finto responsabile?
Nel Frattempo Matteo Renzi dichiara, ancora una volta, di non essere colpevole dell’eventuale uscita di scena di Giuseppe Conte, ma soprattutto conferma e ribadisce che non voterà la fiducia all’attuale maggioranza.
Lo stesso Matteo Renzi però si presta a dichiarare la “favoletta” all’Italiana e cioè, un governo con un ruolo centrale del PD è cosa gradita, della serie il primo amore non si scorda mai oppure mi tolgo il sassolino dalla scarpa visto che proprio lui è l’ex segretario del PD?
Il gioco si fa duro per Giuseppe Conte che continua instancabilmente a ricercare appoggio da più schieramenti politici e da più “responsabili”.
Qualora questo governo dovesse arrivare al capolinea, è molto probabile che Mattarella possa confermare un incarico “TER” allo stesso Conte?
Nel frattempo i numeri della gestione Conte sono abbastanza chiari ai molti addetti ai lavori e gli stessi non sono molto entusiasti del risultato, anzi sono dubbiosi e perlopiù preoccupati riguardo la futura gestione dei Recovery.
Attualmente per il governo in scadenza i conti da pagare sono alcune “fatture” salate di cui Alitalia, Ilva, Banca Popolare Bari, Banca MPS, ed altro ancora per un totale quasi pari a 30 miliardi senza aggiungere gli interventi di salvataggio e di sostentamento alla popolazione italiana.
Se la disputa di governo è inerente a chi e come gestire i Recovery Fund allora meglio che Conte faccia una magia e sia lui a stupire tutti come sempre ha fatto sin ora.
A dirlo è l’ormai indice di “stabilità di governo” ovvero “sua santità” “lo Spread”.
Spread BUND vs BTP